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C’era una volta una teiera, orgogliosa, orgogliosa della sua porcellana, del suo lungo beccuccio, del suo largo manico”. Così inizia la fiaba di Hans Christian Andersen, che racconta in modo divertente e allo stesso tempo drammatico l’avventura di una prestigiosa teiera di porcellana. Oggi, anche noi, vogliamo rendere giustizia a questo speciale recipiente, scoprendo i particolari più inediti della sua secolare storia. Da dove viene? Perché è nata? E soprattutto perché si utilizza? Conosciamo allora meglio la nostra protagonista di oggi: la teiera.

 

Teiera – storia e origini

Cina, epoca Ming (dal 1368 al 1644). È in questo periodo che si afferma la moda di far macerare le foglie di tè in acqua bollente. Divenne necessario avere contenitori coperti, che consentissero di mantenere costante la temperatura dell’acqua durante l’infusione. Nasce così l’antenata della nostra teiera: una brocca, originariamente usata per servire vino.

Fu proprio così che in Cina si diffuse la tradizione della teiera, che nel corso degli anni, si trasformò con forme più piccole e rotonde e con un beccuccio ben aperto, così che le foglie non ostruissero il passaggio alla bevanda. Furono proprio questi antichi modelli ad arrivare in Europa insieme ai mercanti olandesi e ai primi carichi di tè.

Teiera – Mission Impossible: la porcellana cinese

Ecco allora che la teiera approda nel nostro continente. Dobbiamo aspettare fino al 1670 perché gli artigiani olandesi riescano a riprodurre perfettamente la porcellana dura e particolarmente resistente al calore, proveniente dalla Cina. Vincitori di questa missione impossibile sono i fratelli Elers, due vasai che portarono i loro prodotti nel Regno Unito.

È l’inizio dell’arte della ceramica inglese, che avrà un percorso in salita, in perenne competizione con una Cina sempre un passo avanti. Ci volle un altro secolo infatti prima che in Europa si riuscissero a scoprire i segreti della porcellana traslucida, inventata sotto la dinastia Tang. I primi oggetti in gres arrivarono solo nel 1700 quando divennero celebri nomi come Wedgwood Spode, Worcester, Minton e Derby.

La teiera oggi – tra design e funzionalità

Oggi le forme, le dimensioni e le decorazioni delle teiere sono cambiate molto, seguono le mode e il design più in voga. Rimane sempre panciuta, con il suo coperchio provvisto di pomolo per alzarlo senza scottarsi. Anche il suo beccuccio è lo stesso; il manico ad ansa è sul lato opposto oppure ad arco sopra la teiera. È cambiato l’infusore, estraibile, perforato e dotato di retina sottile, perfetto per infondere il tè nell’acqua calda, ma allo stesso tempo per trattenerlo all’interno della teiera. Oggi come allora, la teiera è assolutamente simbolo di fascino, grande design e funzionalità.

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